Problemi grassi

Problemi grassi

Primi

Problemi grassi. Ben d'accordo.
Molto grassi.
In tutti i sensi grassi.
Siamo tornati da 9 giorni, ripeto, novegiornisolonove e abbiamo passato più tempo con le gambe sotto al tavolo che altro.
"Venite a cena!"
"Dai facciamo una cena!"
"Organizziamo un pranzo"
E cosa vuoi dire? Dopo 100 giorni che sei in giro mica puoi dire "no grazie rimandiamo". E quindi giù a mangiare, vorrai mica deludere la cuoca? Oppure se hai invitati a casa vorrai mica fargli credere che hai perso la verve culinaria?
Passi da un pranzo ad una cena con la scioltezza di chi fa questo di mestiere, ai critici delle guide gastronomiche potremmo ormai fargli un baffo.
Come se non bastasse finiamo col raccontare sempre le stesse storie, sempre con la stessa intonazione, sempre con gli stessi aggettivi. Per carità, gran belle storie, entusiasmanti, divertenti, noiose, quel che volete. Ma alla 10ima interpretazione, vi assicuro che anche l'essere infangati nel mezzo del deserto, soli senza rete telefoniche, sembra una cosa ordinaria.

RISOTTO CON LE QUAGLIE (4 PERSONE)

400g riso carnaroli
1 scalogno
50g burro
2dl vino bianco
q.b. brodo di pollo
q.b. parmigiano
1 bustina di zafferano
2-3 rametti di rosmarino
4 quaglie



  • Per prima cosa disossare le quaglie (a meno che non siano già disossate). Appoggiare la quaglia sul tagliere e iniziare eliminando le cosce, seguendo con un coltellino la linea naturale della pelle. Tagliate in modo deciso ma a piccoli pezzi, aiutandovi con le mani a staccare il più possibile senza lasciare troppi residui sulla carcassa. Tolte le cosce si passa ai petti. Posizionare la quaglia di fronte a voi e con un coltello affilato seguire la linea bianca (lo sterno). Fate un taglio sottile ma deciso, controllare che il petto ci sia tutto e tagliare del tutto. L'importante é cercare di fare tagli sicuri in modo da non rovinare la carne del petto, ma anche di prelevare il più possibile di carne. Eliminare le alette. Vi ritroverete con due petti, due cosce e una carcassa

  • Opzionale: Fare un fondo di cottura con un goccio di burro, un rametto di rosmarino e le carcasse delle quaglie. Lasciar rosolare bene prima di bagnare con un goccio di vino e poi ricoprire con l'acqua. Far sobbollire per almeno mezz'ora. Quando il liquido si sarà ridotto e sarà profumato, togliere le carcasse e lasciare ridurre ancora il brodo, senza però farlo evaporare tutto
  • Preparare il risotto facendo rosolare un po' di burro (non tutti i 50g!) con lo scalogno tritato, tostare il riso per qualche minuto fino a quando risulterà traslucido. Bagnare con il vino bianco, lasciare evaporare brevemente prima di aggiungere il brodo di pollo. Continuare a mescolare aggiungendo di tanto in tanto il brodo. Dopo una 15ina di minuti aggiungere lo zafferano, continuare a cuocere mantenendo il riso relativamente liquido. A cottura quasi ultimata, spegnere il fuoco, aggiungere una noce di burro, una spolverata di parmigiano, il brodo delle quaglie e lasciare mantecare
  • Nel frattempo scaldare del burro in una padella antiaderente con un paio di rametti di rosmarino, quando inizia a sfrigolare rosolare le quaglie dal lato della pelle. Salare e pepare il lato della carne. Dopo qualche minuto girare petti e cosce e far rosolare dall'altro lato. Lasciar cuocere per un paio di minuti prima di bagnare con il vino bianco. Fare evaporare. Togliere i petti e lasciarli riposare nella carta alu (devono essere rosati), far cuocere ancora per un minutino le cosce
  • Servire il riso con il petto di quaglia tagliato a fettine e cosparse leggermente del succo di cottura 



NOTA:
Il brodo di quaglia in realtà bisognerebbe farlo cuocere a lungo e andrebbero aggiunti gli aromi (cipolla, carota, sedano,..). Non da ultimo bisognerebbe aggiungere molta più acqua (io ho appena coperto le quaglie) e sgrassare il brodo alla fine. Non avendo il tempo per farlo ma non volendo gettare le carcasse ho optato per questa via di mezzo che é sicuramente scorretta dal punto di vista teorico ma positiva dal punto di vista gusto. Ha dato al mio risotto quel gustino in più senza farmi tribolare troppo.
Ho preferito servire i petti per avere una presentazione più carina e una degustazione più semplice, alla seconda tornata ho servito le cosce che, ahimè, sono più complicate da mangiare.


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