"Come va la gestione dei due?" ha sostituito di gran lunga il "dorme?" dell'esperienza con Leo.
Mi illudo che sia la domanda standard, appunto, e non quella che viene da chiedere vedendomi in faccia. Già, perché se uscita dalla sala parto potevo anche sembrare poco affaticata (sembrare, ripeto, sembrare), adesso ho l'aspetto di una che è stata investita ripetutamente da un tir.
Partiamo dal presupposto che fortunatamente la piccola è brava ma ha le sue esigenze che comportano (ovviamente) risvegli notturni. Mettiamoci che a questo sonno porzionato ormai dopo la gravidanza uno ci è anche abituato, ma proprio perché ci è abituato non sa più nemmeno bene quale sia una bella notte riposante e rigenerante.
Così, secondo una mia grandissima teoria, tanto il riposo non è cumulabile la stanchezza lo è eccome. Anzi, cresce in modo esponenziale.
Quindi, se mi incontrate in giro con gli occhiali da sole anche nei supermercati con la neve all'esterno, non giudicatemi, non voglio emulare Rihanna, sono semplicemente stravolta.
Ma la ciliegina sulla torta è un'altra. Già, perché oggi non starò qui a raccontarvi di come Leo strappa il ciuccio di bocca a quella povera anima della sorella, di come ogni volta che cerco di fare uno scatto dei miei due gioiellini lui inizi a "scalciare" come se stessi avvicinandolo ad una sorta di demone maligno. Per carità, ho assistito anche a scene di altissima tenerezza e dolcezza, il saluto al mattino immancabile alla culletta oppure lo sguardo (sarà più di fastidio o di affetto??) che mi lancia quando la piccola piange perché ha fame.
No, voglio parlare della difficoltà (mia) maggiore al momento: le priorità.
Fondamentalmente è Leo, poiché la piccolina oltre a mangiare, dormire e sporcare non necessita molto altro quindi, posso temporeggiare maggiormente.
Certo, facile dirlo quando stai facendo il bagnetto a Lui che tanto lei ha appena mangiato e sta dormendo pacifica. Non fai in tempo a riempire la vasca e immergere il grande di casa che "ueeeee ueeeee ueeeeeee" a mo' di sirena isterica.
Ecco, cosa fare?
A. Mollare il figlio grande nella vasca - Non mi pare una buona idea
B. Farlo uscire dopo 1 minuto sapendo che quello è il suo momento preferito - core de mamma, non ce la posso fare
C. Lanciare sguardi dal bagno alla stanza di Lei per verificare che vada tutto bene e pensare "sarà una colichina" e ripetersi "adesso passa, non è niente" come un mantra per tutta la durata del (micro) bagno - Ovviamente appena ho fatto uscire Leo la piccola aquila ha smesso di urlare. Bene
Priorità.
Quelle diurne vanno ancora ma quelle notturne?
Già, perché stanotte ho vissuto la notte migliore finora, scandagliata da urla di uno febbricitante e dell'altra affamata, implorando il signore di dare alle mamme il dono dell'ubiquità (fermi, fermi, non per stare dai due bambini contemporaneamente, bensì, una con i bambini, l'altra su una spiaggia deserta. No?) o nel caso fosse chiedere troppo almeno un paio di mani in più.
Ma penso positivo, la febbre di Leo passerà in fretta, Luce prima o poi inizierà a fare le notti, Zac la smetterà di ululare nel sonno e Lui di russare come se non ci fosse un domani.
Gli asini voleranno in cielo, le barche navigheranno sulle autostrade e io finalmente potrò riposarmi.
Ma per il resto?
Questa vita da mamma bis funziona alla grande ed è una meraviglia.
Partecipa alla community