Che per carità, mi direte.
Di problemi nella vita ce ne sono di ben peggiori.
Concordo.
Ma il dramma da abbronzatura merita un attimo di raccoglimento.
Che mica sarò l'unica a sbagliare.
Sempre.
Come?
Be' qui di seguito la mia top 5:
- Troppa precauzione
- Il sole fa male, si sa. Meglio munirsi di creme protezione 50 per essere certi di non rovinarla. Così nei 7 giorni di vacanza che hai, considerati il giorno di partenza e quello di rientro, te ne restano 5 di pura vacanza. Al primo giorno parti con una 50, la sera dopo la doccia guardandoti allo specchio sembri, se possibile, ancora più bianca della partenza. Al secondo giorno ti lanci su una 30 che mantieni per un paio di giorni. Ti senti davvero eroica e l'ultimo giorno dalle 17 alle 20 hai persino messo una 15. Torni a casa che il tuo cane (bianco) sembra più abbronzato di te
- Memore dell'errore dell'anno precedente lasci a casa le protezioni alte. Quest'anno massimo una 15 mista a quell'olio spray che pare sia fenomenale: protegge e abbronza. Una meraviglia. Già. Peccato che la sera sembri un gambero e seppur ti sei tolta il bikini tuo marito non si accorge della differenza. Esatto, hai tatuato sulla pelle dei triangoli bianchi, sexy quanto la calzetta di spugna con la ciabatta. Il giorno dopo e quello dopo ancora e ancora sei rintanata sotto l'ombrellone, vestita come se fosse pieno inverno e incazzosa. L'ultimo giorno, finalmente, sei pronta a prendere il sole. Ovvio. Con la protezione 50
- Quest'anno non puoi sbagliare, hai tutto sotto controllo. Per l'occasione ti sei munito di un range di creme, dalla +50 all'olio solare senza protezione che farebbe inorridire anche il peggior dermatologo. Andrai per gradi, in fin dei conti hai due settimane di tempo. I primi giorni abituerai la pelle con la 50, scalerai su una 40, passerai ad una 30 che manterrai fino ad arrivare ad una 20 e poi ad una 10. Ormai sarai pronto al grande passo, l'olio solare. Quello che non hai calcolato, però, é la sfiga. Già, c'é sempre anche lei. E proprio adesso, che eri pronta a tornare in stile Belen Rodriguez, ecco che di 14 giorni solo i primi 8 sono di sole, gli altri 6, quelli più importanti, sono a base di pioggia e temporale. Neanche a dirlo, torni mozzarella e anche quest'anno ti chiedono se alla spiaggia hai preferito i musei
- Ti stai abbronzando per gradi, hai raggiunto anche un colorino niente male. Anzi, osiamo pure dire che tendi al color cioccolato, che per carità, bionda con occhi azzurri non diventerai mai nera. Ma cioccolato (al latte) sì. Ne vai fiera, sei pronta al rientro trionfante. Hai quasi pensato di organizzare un comitato d'accoglienza all'aeroporto per dimostrare che quest'anno, finalmente, ce l'hai fatta. Ti prepari alla partenza, fai i bagagli e cerchi di indossare capi bianchi, che risaltino il tuo invidiabile colorito. Il volo, tra scali, attese e quant'altro dura quasi 24h (ma anche se ne durasse 4 la storia é sempre la stessa). Magicamente, scendi dall'aereo e... PUFFF! Metà della tua abbronzatura é svanita nelle bocchette dell'aria condizionata. "Giuro, ero abbronzata" ma ormai nessuno ti crede
- Per carità, simpaticissima quella tua amica del cuore, quella che sembra la reincarnazione di una lucertola. Di quelle che dal mattino alla sera sono spaparanzate al sole e, neanche dopo 2 giorni, potrebbero girare per le spiagge con braccialetti e affini manco fossero delle venditrici ambulanti. Tu la segui, a ruota. Con le dovute precauzioni, per carità. Ti senti soddisfatta, sei abbronzata. Nemmeno l'aereo ha intaccato troppo l'abbronzatura, sarà la tua volta fortunata. Ti senti felice: ce l'hai fatta. Il giorno dopo, come sempre, la trovi a bere un caffé. "Mica eravate in vacanza assieme voi due?" annuiamo al barista. "No perché tu sei uno spettacolo, ma la Ele é rimasta in camera tutto il tempo?". Be', certo. Come paragonare un crème caramel a una mousse al cioccolato. Non si fa
Ah, dimenticavo, vorremo mica dimenticare i quintali di carote che mi sono mangiata durante tutte le vacanze per il loro contenuto di carotene? Ah, la torta non vale? Sicuri?
TORTA di CAROTE (1 tortiera da 26cm)
300g carote
300g mandorle tritate
4 uova
165g zucchero + 2 cucchiai
60g farina (o maizena)
1 cucchiaino lievito chimico
1/2 limone
1 pizzico sale
2-3 cucchiai di Philadelphia
250g panna
qb semi di vaniglia
15ina carote marzapane
- Pelare le carote, eliminare le estremità. Grattugiarle con una grattugia per rösti
- Separare i tuorli dagli albumi. Montare i primi con 165g di zucchero e una punta di coltello di vaniglia. Quando saranno ben spumosi, aggiungere la scorza e il succo del mezzo limone, le carote, le mandorle, la farina, il pizzico di sale e il lievito. Amalgamare bene
- Montare gli albumi a neve. Aggiungerli con delicatezza al composto di carote in due o tre volte
- Riempire la tortiera precedentemente imburrata e infarinata (o munita di carta forno) ed infornare a 180°C per 50-60 minuti. Far raffreddare su una griglia
- In una ciotola montare la Philadelphia con la panna, i due cucchiai di zucchero e una punta di coltello di semi di vaniglia fino ad ottenere un composto mussoso. Inserire in un sac à poche
- Decorare la torta con la farcia e le carote di marzapane
NOTA:
Solitamente la glassa che viene messa su questa torta é a base di limone e zucchero a velo, però, ai miei gusti, risulta troppo dolce. Volendo fare dei muffin o mini muffin, a questo punto la cottura si accorgerà di molto, 10-15 minuti saranno sufficienti. Controllare la cottura con uno stuzzicadenti
Solitamente la glassa che viene messa su questa torta é a base di limone e zucchero a velo, però, ai miei gusti, risulta troppo dolce. Volendo fare dei muffin o mini muffin, a questo punto la cottura si accorgerà di molto, 10-15 minuti saranno sufficienti. Controllare la cottura con uno stuzzicadenti
Si conserva perfettamente morbida per un paio di giorni, senza bisogno di speciali attenzioni
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