Rio de Janeiro

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Antipasti

La sala é grande, piena di donne e un solo uomo che, secondo me, é lì solo per cuccare. Canotta nera, pantalone nero e faccia da "sono figo e me ne vanto" quando di figo aveva solo le scarpe. La maestra, una signora dell'est con un accento abbastanza forte, capello biondo e trucco pare subito simpatica seppur non in splendida forma.
Ora. Se vado in palestra é per avere una maestra strafiga con un basso contenuto di grasso nel corpo, braccia toniche e ventre piatto per poter dire "Elvi, se vai in palestra tutte le settimane diventi così". Non una me in versione peggiorata.
Non faccio in tempo ad apprendere il movimento a destra che già si va a sinistra, poi su, poi giù. Sembra più la danza della tarantola che non un ballo sud americano ritmato. Lei, la maestra, é troppo impegnata ad osservare se stessa per guardare i disastri che succedono tra noi allieve. Troppo impegnata in smorfie di ogni genere, contorsioni da geisha e flamenchi improponibili. Noi: seguiamo.
A 1/3 della lezione la sento affannata al microfono malgrado finora la lezione si sia basata su ondeggiamenti e danze arabe più che saltelli zumbeschi. Si toglie dalla scena e chiama le due in prima fila a prendere le sue veci (!!). Ed é soltanto lì che la vedo. In un corpo c'é tutto il Brasile e oltre. Chiaramente il suo fondoschiena arriva al mio seno, capelli ricci che potrebbe venderli al mercato e ne avrebbe comunque a sufficienza per fare 3 parrucche. Fisico magrissimo con tanto di tutina aderente, che dico, super aderente e top talmente corto da coprire a malapena il copribile.
Si mette a ballare proprio su una musica di casa, una di quelle dove devi sbattere il sedere a destra e sinistra come se nelle mutande avessi un'etichetta fastidiosa. Et voilà che esce il carnevale di Rio, la Rainha Samba, il Cacao Meravigliao e compagnia bella in un ondeggiare di natiche che crea scompiglio in tutta la sala, soprattutto al finto figo in canotta.
Finalmente la lezione finisce sulle note di "I am sexy and I know it" dove, onestamente, do' il meglio di me stessa ondeggiando (finalmente anch'io) come una (quasi) brasiliana e saltellando come una (vera) cavalletta.
Se sono tornata in palestra? No, credo veramente che zumba renda brutti.

CARPACCIO DI TONNO, FIORI E PEPE NERO (2-3 persone)
200g tonno
1 limone
q.b. arancia essiccata di Chiara
q.b. olio d'oliva
q.b. fiorellini commestibili
q.b. sale nero
q.b. sale normale

  • Prendete il tonno e tagliatelo in modo da avere un quadrato o un rettangolo a dipendenza del vostro piatto. Ottimo anche un cerchio se vi sentite amanti del patchwork. Non preoccupatevi dei resti, ve li mangerete strada facendo. Posizionate il vostro quadrato (rett. o cerchio che sia) sul piatto e decoratelo con i fiorellini. Ho personalmente utilizzato una pinzetta perché con le dita veniva un po' difficile. Spolverare con dell'arancia essiccata, aggiungere un filo di olio (quello buono, come direbbe mia nonna), un po' di succo di limone, pepe, sale nero (il mio era molto grosso per cui ho messo solo qualche granello + decorazione e per salare veramente ho dovuto aggiungere quello bianco). Gustare quanto prima
 
 


NOTA:
Mi rendo conto della semplicità imbarazzante di questo piatto, ma mi piaceva molto l'idea della presentazione. I fiori io li ho trovati essiccati in una confezione di sali e pepi mix, ho aperto il contenitore e mi sono servita. 
Il condimento del carpaccio é come sempre personale, per cui sbizzarritevi come volete. Io ho trovato che l'arancia della mia cara amica Chiarina fosse deliziosa sul tonno.
Last but not least: mi raccomando il tonno! Deve essere abbattuto per poterlo mangiare crudo, chiedete al vostro pescivendolo di fiducia o congelatelo voi e scongelatelo prima di mangiarlo.
PS: Un piatto iper light per evitare la palestra. Chiamatelo poco!

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