A volte le cose cadono davvero dal cielo.
Così.
Ti capitano in mano.
Ero in Svizzera per una serata eno-gastronomica chiamata San Pellegrino Sapori Ticino. Una di quelle situazioni dove tutti amano la buona tavola ed il buon vino. Tu ami l'idea che in cucina ci siano 8 chef di altissimo livello che stanno cucinando insieme. Ok ok, ami anche il fatto che mangerai molto bene e berrai nettari divini.
Capita che ti trovi ad un tavolo con 10 persone. Che diciamocela, non é che ti vada sempre bene. Come ai quei matrimoni dove, malaugurata sorte, ti siedi proprio vicino alla cugina (zitella) della sposa e allo zio di 90 anni. Non é poi così strano che a banchetti e cene di gala ognuno guardi con ansia e trepidazione il tabellone dei tavoli emettendo, a dipendenza, sospiri di sollievo o smorfie di dolore.
Tornando a me.
Un tavolo molto simpatico: italiani, inglesi e persino qualche svizzero tedesco. Quelli che solitamente, sul lago di Como, arrivano in sandali e calzino bianco. Quella sera, ve lo giuro, no. Si parla del proprio lavoro, delle proprie passioni e chi scopro di avere seduto accanto a me? Micheal Bach il maggior importatore di coltelli Giapponesi. Insomma, quando si dice fortuna sfacciata. Lo assalgo con quelle due o tre (mila) domande che so fare io, facendo (leggermente) trapelare la mia passione per la cucina. Finisce che al dolce lo sto ancora assillando con domande e trucchetti e non so se per sfinimento o per simpatia decide di regalarmi un Kai di quelli da Mille e una notte.
Per chi non li conoscesse sono dei coltelli di altissimo livello, di quelli che possono sembrare costosi ma saranno con voi per il resto della vita. Ammortizzati al 100% dopo il primo mese assieme quando, ormai, non potrete più farne a meno!
Stavolta, dalla Svizzera, niente cioccolato e formaggio. Bensì il mio nuovo e unico sponsor (posso chiamarlo così per darmi un tono, no?).
PS: Per maggiori informazioni vi lascio alla pagina ufficiale di Micheal Bach dove troverete tutti i suoi prodotti. Se invece preferite affidarvi alle mani esperte di un rivenditore, vi consiglio la Coltelleria Ambrosini a Lugano. Anche loro presenti alla serata hanno saputo rispondere a tutte le mie domande tecniche. Se capitate da Lugano, fateci un salto!
SMINUZZATO ALLA ZURIGHESE CON RÖSTI (per restare in Schvizzera)
500g sminuzzato di vitello
250g panna intera
2-3 cucchiai di farina (ev. Schär)
1kg patate per rösti
60-80g burro
1 goccio di vino bianco
q.b. sale e pepe
- Sbucciare le patate e tritarle con l'apposita grattugia (assomiglia a quella per le carote in insalata ma con i fori più grandi). Mettere le patate grattugiate in una ciotola e ricoprirle di acqua per togliere un po' di amido. Asciugarle bene (strizzarle). In una padella antiaderente far fondere 20g di burro e unire le patate, salare, abbassare la fiamma a bassa-media temperatura e appiattire. Lasciar cuocere per 10-15 minuti. Con l'aiuto di un coperchio girare i rösti, aggiungere altri 20g di burro e far dorare l'altro lato per altri 10-15 minuti. Ripetere l'operazione fino a quando i rösti saranno ben dorati e cotti
- Avendo un coltello nuovo di zecca ho tagliato personalmente lo sminuzzato, altrimenti fatelo fare dal vostro macellaio. Di preferenza io lo faccio tagliare un pochino spesso così la carne resta più tenera. Infarinarlo. In una padella antiaderente scaldare 20g di burro e rosolare la carne. Sfumare con il vino bianco, far evaporare e riservare la carne al caldo. Nella stessa padella unire la panna e far ridurre - addensare leggermente. Salare e pepare. Aggiungere la carne e far addensare la salsa leggermente
- Servire con i rösti e l'insalata
NOTA:
Solitamente nello sminuzzato ci vanno anche i funghi Champignon, siccome Lui li odia, in casa, lo sminuzzato si fa liscio. Si possono aggiungere anche prezzemolo e cipolla. Io ho cercato di fare una versione molto sobria ;-)
Non da ultimo, a me piace che il vitello sia ancora rosa e non stracotto, altrimenti diventa troppo duro.
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