Tu chiamale se vuoi emozioni

Tu chiamale se vuoi emozioni

Vita da Mamma

Arrivo trafelata e impaziente, anch'io voglio conoscerlo!
Mi fiondo nel primo parcheggio, BLOCCO B dice il cartello, e io mi dico che può andare bene. Posteggio e penso anche di avere una fortuna sfacciata, essendo quello, l'unico parcheggio libero. Ho subito qualche problema a trovare l'uscita ma un gentile ragazzo mi fa strada verso l'ascensore. Salgo. Esco. Dove sono? Corridoi abbastanza tristi e spogli, nessuna dicitura. Finalmente vedo il cartello che mi interessa e lo seguo. Salgo una rampa di scale, vado a destra, giro l'angolo poi salgo di nuovo. Esco, risalgo e finalmente vedo altre persone. Prendo di nuovo l'ascensore, mi dirigo al piano e sono punto a capo in quanto non so il numero di stanza "Scuuusi, potrebbe indicarmi la stanza della Signora XY?". Ovviamente avevo sbagliato piano per cui sali di nuovo e finalmente eccoli. Tutti. O meglio, tanti. Davanti a un ovetto di plexiglass, inebetiti, rapiti, imbambolati.
Mi avvicno.
Lo vedo.
Mi inebetisco, rapita ed imbambolata.
Matteo é nato da poco più di 4h ed é il bambino più piccolo che io abbia mai visto nonché il più bello. Un nasino perfetto, niente macchie strane sulla faccia, capelli abbastanza per non sembrare pelato, non troppi da sembrare della dinastia di Mr. Geido. Pacifico, beato, dormiente. Bello. Bello come il sole. Non di quei "beeeeello tuo figlio!" quando in testa bensì "Oh mamma! Che mostro!" e ringrazi l'esistenza del detto "Ogni scarrafone é bello a mamma sua".
Finalmente vedo anche Lei, fresca di parto, raggiante come durante tutta la gravidanza, bella come il sole anche senza trucco, felice come un bambino davanti all'albero di Natale il 25 dicembre.
Così donna, così mamma.
L'infermiera le appoggia Matteo sul grembo e lì, in quel preciso istante, in quel momento di unione tra madre e figlio dopo mesi di pancione, dopo la curiosità assoluta, l'amore infinito e la gioia capisco, seppur alla lontana, cosa possa voler dire essere mamma. Un'emozione indescrivibile.

Questa ricetta é dedicata alla mamma che durante la gravidanza l'unica minima voglia che ha avuto é stata di Foresta Nera.

FORESTA NERA (teglia 24-26cm)

5 uova
160g zucchero
100g cioccolato fondente
60g burro
120g farina (io Schär)
60g amido di mais
1L panna intera
2 bustine di zucchero vanigliato
5 bustine di fissante per panna
q.b. trucioli di cioccolato e granella


  • Unire i tuorli e lo zucchero in un contenitore di metallo mescolandoli subito per evitare che lo zucchero cuocia i tuorli. Portare ad ebollizione dell'acqua in un pentolino e cuocere il composto di tuorli e uova mixando con le fruste continuamente fino a quando risulterà bello spumoso. La temperatura non deve superare i 50°C e il composto deve quintuplicare di volume
  •  Togliere le uova dal fuoco e continuando a mixare (io con il Kaid - frusta) farle raffreddare completamente. Sono pronte quando con la spuma si può disegnare (in francese dicono debba fare un fiocco)
  • Spezzettare il cioccolato in una ciotola di metallo (quelle in plastica poi si deformano col calore), unire il  burro e far sciogliere lentamente a bagnomaria
  • Scaldare il forno a 180°C. Tagliare un cerchio di carta da forno per foderare il fondo della teglia rotonda. Imburrare e infarinare i bordi laterali
  • Con una frusta (a mano) unire la farina e il mais. Così facendo eviterete i grumi. Unire delicatamente (con una spatola) e in più volte al composto di uova ormai raffreddato
  • Unire anche il composto di cioccolato molto delicatamente. Versare l'impasto nello stampo e infornare per 30 minuti circa. Per vedere se la torta é cotta fare la prova dello stuzzicadente. Importante: cercare di versare tutto il composto in una volta altrimenti il pan di spagna crescerà in modo irregolare
  • Togliere dal forno, aspettare qualche minuto prima di aprire la cerniera della teglia, estrarre la torta e capovolgerla su di una teglia foderata con carta da forno. Fare raffreddare
  • Preparare uno sciroppo di acqua e zucchero, portando ad ebollizione i due (io faccio 2/3 acqua, 1/3 zucchero in quanto non lo voglio troppo dolce). Lasciare raffreddare. Volendo si può aggiungere un goccio di alcool a piacimento
  • Montare la panna con lo zucchero vanigliato e il fissante per panna
  • Tagliare il pan di spagna in due o tre parti. Posizionare quella che sarà la base su di un cerchio di cartone o sul piatto da portata. Imbeverlo di sciroppo (non troppo ma nemmeno troppo poco) prima di cospargerlo di abbondante panna. Livellare con una spatola prima di appoggiare il secondo disco di pan di spagna. Fare lo stesso procedimento se avete un terzo disco. Ricoprire il tutto con la panna ben livellata (e abbondante). Cospargere i bordi di granella al cioccolato ed il centro con i trucioli di cioccolato. Riempire una sacca da pasticciere con la panna restante e guarnire i bordi della torta. Tenere al freddo prima di servire






NOTA:
Io ho fatto questa torta per un compleanno e ho fatto anche questi lecca lecca di cioccolato raffiguranti l'età della festeggiata. Volendo si possono aggiungere anche le ciliegie. In tal caso utilizzare il liquido delle ciliegie per bagnare il pan di spagna e aggiungerle al primo strato di panna.
Non da ultimo, ho visto che con questa ricetta utilizzando la mia farina viene un po più biscottosa rispetto alla foresta nera normale. Buonissima, comunque :) 
Ricetta orginale qui



Lei c'é

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Lei c'é.Ma tu mica te ne rendi conto.O ...

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